Dopo 40 anni di chiusura e a 140 anni dalla sua inaugurazione, il Teatro Sociale di Camogli (Genova) ha riaperto le porte al pubblico il 30 settembre, in attesa di alzare il sipario su una stagione ricca di appuntamenti.
Nel 140° anniversario della sua storica inaugurazione il 30 settembre del 1876, il Teatro Sociale di Camogli (Genova) ha riaperto le porte al pubblico, con una giornata di festa dedicata alla città e alla memoria, ma aperta al mondo e proiettata verso il futuro. E' stato l'inizio di un'avventura, come sottolinea lo stesso titolo scelto per la stagione 2016/2017, E la nave va. Un omaggio ai naviganti che fondarono il teatro, ma anche un viaggio fra i generi, gli stili e i linguaggi della scena: musica, commedia, circo contemporaneo, teatro di figura, danza, in un programma che vedrà 'approdare', sulle tavole di un palcoscenico idealmente fra mare e cielo, artisti di grande prestigio nazionale e internazionale.
Il Teatro Sociale di Camogli fu costruito su progetto dell’architetto Salvatore Bruno per volere di un gruppo di lupi di mare, armatori, capitani e mercanti - i cosiddetti “60 caratisti”, così chiamati dal gergo marinaro ('caratista', proprietario di uno o più 24esimi di una nave) - che decisero di investire nella cultura e nell'arte parte delle ricchezze conquistate sul mare, quando Camogli, detta per questo città dei mille bianchi velieri, era proprietaria di un terzo dell’armamento mercantile nazionale.
Dopo alterne vicende i loro eredi hanno promosso nel 2001 la nascita della Fondazione Teatro Sociale Camogli, insieme all’allora Provincia di Genova, al Comune di Camogli e al Comune di Recco. Il loro contributo - con il fondamentale sostegno di Regione Liguria, Fondazione Carige, Compagnia San Paolo, SocietàAutogrill, Coop Liguria, insieme al supporto generoso degli Amici del Teatro Sociale, e di tanti privati cittadini e aziende - ha permesso la realizzazione del progetto di restauro e di adeguamento funzionale della struttura storica, riconosciuta come Patrimonio Nazionale del Ministero dei Beni Culturali.
L'intervento - che ha avuto un costo complessivo di cinque milioni di euro - ha permesso di restituire alla collettività un teatro da 500 posti conservato nel suo aspetto storico, ma moderno per impianti, servizi e sicurezza.
“Il Sociale si colloca nel solco dei teatri all’italiana costruiti soprattutto tra il ‘700 e l’800. Ne rimangono molti interessanti esempi in Liguria. Ma uno solo si chiama Sociale" - dichiara il direttore artistico Maria De Barbieri illustrando le linee generali del programma - “E' un nome che indica una strada: quella di un luogo aperto sia agli amanti della musica che del teatro, ai curiosi di nuove forme di spettacolo, ai bambini, ai giovani, agli adulti, ai turisti e agli abitanti. La 'O' di legno di cui parla William Shakespeare suscita, all’ingresso del Sociale, una “O” di meraviglia per l’eleganza delle forme. E' uno spazio che si presta a proposte differenti: dallo spettacolo più complesso ad appuntamenti di carattere più intimo. Proprio per realizzare tutte queste potenzialità, è stata creata una rete di collaborazioni e sodalizi, tra cui quelli con la Giovine Orchestra Genovese, la Fondazione Teatro Carlo Felice, il Gruppo Promozione Musicale Teatro Paradiso, il Teatro Stabile di Genova, Sarabanda e Circumnavigando, la Fondazione Luzzati-Teatro della Tosse, il Teatro dell’Archivolto, la Fondazione Pier luigi e Natalina Remotti.”
A partire dal 23 dicembre, il teatro ospiterà musica, circo contemporaneo, teatro, danza e arte con Fabio Luisi e l'Accademia della Scala, Michele Cafaggi e gli Eccentrici Dadarò, Apesar (Francia - Brasile) con Circumnavigando,Andrea Bacchetti e gli Archi all'Opera, Jean Baptiste Thierrée e Victoria Chaplin (Francia), Pagagnini! (Spagna), l'Orchestra Sinfonica di Bacau (Romania), l'Orchestra del Carlo Felice, Ugo Dighero e il Teatro dell'Archivolto, Klezmerata Fiorentina, Max Vandervorst (Belgio), Eros Pagni, Arturo Cirillo, Anathema Teatro, Maurizio Lastrico e Tullio Solenghi, Uto Ughi, il Teatro Stabile di Genova con Le Prenom, i Sol Picò da Barcellona, Gioele Dix, il Teatro della Tosse, le marionette barocche di Karromato (Repubblica Ceca), Fausto Paravidino, il grande jazz di Buddy Bolden Legacy, Mercy Sheridan Old Gospel, Dado Moroni, Giampaolo Casati e Fabrizio Bosso, i Fauves, Beppe Gambetta, Sarabanda, la Giovine Orchestra Genovese e Cesare Viel.